Se si dovesse scegliere un aggettivo, per definire l’evento “C’ero anch’io” del Laboratorio E20, servizio che opera sul disagio e l’integrazione sociale, uno prevarrebbe sugli altri: la commozione.
Quando la vita si prende tutto, mette alla prova e si porta via anche la speranza, cosa resta? Rimane il ricordo, quello delle piccole cose, all’apparenza insignificanti e scontate, che abbiamo vissuto senza attenzione: una mamma che prepara gli agnolotti per Natale, le decorazioni dell’albero, la pelle rosa di una figlia appena nata, un paio di occhiali che ti distinguono dagli altri, l’amore di una donna … Resta la normalità del quotidiano perduto.
Di questo, narrano le storie di vita degli ospiti del Laboratorio E20, persone con un passato e a volte un presente difficile. Le letture fatte dagli autori, accompagnate dalla chitarra di Andrea Sassoli de Bianchi, dell’associazione “C’è una chitarra per te”, hanno commosso ognuno dei presenti. Tutti si sono riconosciuti nella normalità di una festa di Natale, della figura materna, nell’amore, nei figli. Storie che, però, ad un certo punto divergono, come attraverso sliding doors della vita, che conducono a percorsi e ad epiloghi diversi.
Presenti all’evento, insieme agli ospiti e ai responsabili del servizio, Franco Canè e Lucio Serio, l’ASP Città di Bologna, le conduttrici volontarie del laboratorio di scrittura espressiva, Cristina Gubellini e Roberta Tagliavini e l’attrice Maria Grazia Ghetti.