La collaborazione tra Società Dolce e lo Sheba Hospital di Tel Aviv, per l’innovazione nella riabilitazione, si è arricchita di altro confronto. Una delegazione israeliana di medici e valutatori di start up ha visitato i servizi sanitari della cooperativa e partecipato alla tavola rotonda “Un passo dopo l’altro: teleriabilitazione e continuità di cura”, presso il CRC Casalino di Loiano.
L’apertura di Sara Saltarelli, responsabile area Assistenza di Società Dolce, ha sottolineato l’importanza di puntare sui servizi sanitari domiciliari, di fronte alla crescita delle cronicità e delle patologie neurologiche: “La domiciliarità – ha detto – la privilegiamo, ma il nostro intervento non finisce in ambulatorio, o in una stanza di casa. Lavoriamo in un’ottica di filiera, dove la tecnologia è lo strumento e l’umanità portato dal sociale in questa piccola parte della sanità che è la riabilitazione, fa la differenza.”
Mario Loffredo, fisiatra e direttore sanitario della cooperativa, ha definito la teleriabilitazione strumento per un’alta qualità dell’intervento, riducendone i costi. A sostenerlo, Josef Haik medico dello Sheba Hospital: “L’ospedale – ha affermato – oggi è luogo per le acuzie e gli interventi chirurgici, mentre le cronicità devono essere gestite a domicilio.”
Ma siamo preparati ad affrontare una rivoluzione, anche culturale, come la telemedicina? Secondo Fabrizio Salvi, neurologo e medico di molti pazienti con sclerosi multipla, l’Emilia Romagna è potenzialmente pronta, ma si scontra con una normativa sulla privacy, che impone accortezze nella circolazione di dati sensibili via telefono o web. Anche qui, la soluzione è la buona relazione, la compliance tra medico e paziente.
Per Fabio La Porta, neurologo e dirigente medico in Medicina riabilitativa e Neuroriabilitazione presso l’AUSL di Bologna, la cronicità e l’invecchiamento della popolazione ci pongono di fronte ad una sfida e tutto quel che è tecnologia e può portare qualità, riducendo le risorse, va considerato. Ma in modo scientifico, attraverso studi di comparazione e di risultato.
Ci sono storie che vanno raccontate e altre da testimoniare. La differenza sta nella voce di chi le presenta e hanno emozionato gli interventi di Filippo Martone, di AssiSLA onlus, e dell’ex pilota Ducati Italo Forni, di AssiSM, che ha sorpreso platea e organizzatori, riportando i positivi risultati della riabilitazione di cinque pazienti a Spazio Salute, CAR di Società Dolce. “Ascolto, accoglienza, disponibilità telefonica, risposte personalizzate e costruite col paziente da parte di un’équipe multidisciplinare – spiega Ombretta Trebbi, fisioterapista – hanno dato ottimi risultati”.
Per Pietro Segata, presidente di Società Dolce, caratteristica della cooperativa è la prossimità con l’utenza. Un luogo come Spazio Salute, nato come centro Bernardi e a favore dei bambini spastici, è diventato con Società Dolce un Centro ambulatoriale di riabilitazione aperto a tutte le fragilità che la cooperativa segue già per gli aspetti assistenziali. Un nuovo percorso, ma in continuità con lo spirito solidaristico che l’ha visto nascere, cui ne seguono molti altri, per portare alta qualità, con l’ausilio delle nuove tecnologie. Obbiettivo? Offrire ambienti riabilitativi facilitanti.