Bologna, 24 agosto 2019
Appuntamento in portineria alle 16.45.
All’ultimo momento qualcuno rinuncia e qualcuno si aggiunge alla lista, come si addice allo spirito “Beltrame”, dove tutto è mutevole e mai uguale a se stesso.
Tutti a bordo del furgone e alle 17 si parte.
Un viaggio allegro e vociante, musica, canti e continui scambi ironici. Risate, tante.
Decidiamo di non inserire il navigatore, ciascuno conosce un pezzetto di strada, per cui uniamo i pezzi, un po’ come facciamo nella quotidianità, e arriviamo a Ferrara. Non senza errori ma quelli sono d’obbligo!
Una volta arrivati a destinazione tutti in cerchio e ci accordiamo sull’organizzazione: tutti insieme sino a cena e dopo ciascuno può fare un giro a sentimento, con punto di incontro il furgone alle 00.30.
Così ci immergiamo nel dedalo di vie festanti e ci fermiamo a caso, dove la musica o l’artista ispira di più. Balli e canti a squarciagola, divertimento. Volti curiosi e spensierati, qualcuno non era mai stato a Ferrara, qualcun altro è tornato nella sua città natia dopo anni.
Verso le 20 cena tutti insieme. Ciascuno sceglie il cibo preferito nelle baracchine in piazza e ci ritroviamo al tavolo, con piatti diversi. Storie e vissuti diversi prendono posto, tra racconti, aneddoti personali, piccole confessioni difficilmente afferrabili nella realtà quotidiana, magie che solo l’informalità e la convivialità possono creare.
Storie di vita accomunate dalla stessa casa momentanea, che prima del Beltrame magari si erano solo sfiorate, e che al Beltrame continuano a incontrarsi distrattamente, ma che una serata tutti insieme, senza barriere, rende molto simili e molto diverse allo stesso tempo. Sicuramente più autentiche.
Dopo cena, nonostante il programma, nessuno richiede di allontanarsi dal gruppo, anzi, se qualcuno si confonde tra la folla gli altri lo cercano e si preoccupano. Restiamo insieme e continuiamo il tour artistico per la città. Anche il cielo plumbeo sopra le nostre teste decide di graziarci.
Uno dei ragazzi ad un certo punto si smarca e decide di andare in solitaria, un po’ per caso un po’ per scelta. Lo rincontriamo un’oretta più tardi, ci racconta di un ballo con una ragazza e da cosa nasce cosa…tutti decidono di credere alla storia, forse improbabile, anzi sicuramente, considerato il poco tempo trascorso. Ma è la storia di un desiderio, per cui vera o presunta, qualcosa di molto reale ce lo racconta lo stesso.
Di nuovo tutti insieme tra foto, risate e gambe stanche: Caterina dice che è tanto che non cammina così ma è felice di esserci; Matteo invece dice che “ci voleva una serata diversa”.
Un gelato tanto desiderato, sembra di tornare bambini. Noi siamo così, quello che per altri è scontato per noi non lo è mai.
La serata termina lungo la strada che conduce al furgone, mezzanotte è scoccata. Qualcuno si incammina tenendosi per mano per sostenere la stanchezza, altri indugiano davanti alle vetrine del Corso Giovecca, chi più avanti chi più indietro, ciascuno secondo i propri tempi, come accade nel quotidiano.
Tutti sul furgone si riparte!
La stanchezza non scoraggia musica e canti stonati, risate e ironia.
Una serata diversa, straordinaria se rapportata all’ordinarietà della vita al Beltrame. Ma poi è così ordinaria la vita al Beltrame? No, non lo è affatto. Per cui è stata solamente una serata straordinaria che ha spezzato la straordinarietà quotidiana.
Alla prossima…
L’Equipe Beltrame