Giocare con il fango, sporcarsi le mani… sentire le gambe pesanti perché gli stivaletti ne sono intrisi.
Non è solo divertente per un bambino giocare con il fango; è liberatorio, è un’azione che evoca quasi ad un gesto eroico. Posso! Lo faccio! Mi sporco! Mi libero! Nessuno può fermarmi!
Il gioco e il divertimento dei bambini sono strettamente legati alla spontaneità, alla libertà, alla istintività e ogni volta che un bambino gioca libero di esprimersi come vuole non può che essere un momento divertente e da ricordare.
Per un bambino giocare, ma soprattutto giocare sporcandosi, rappresenta una scalata… quel gesto quasi eroico che ti consente di credere maggiormente in te stesso, che ti aiuta, in prospettiva, a scegliere anche di pancia prima che ti testa… che ti consente di sporcarti per scegliere che non lo farai mai più o farse lo varrai fare nuovamente.
Ritengo che la scuola dell’infanzia possa quasi poeticamente ancora consentire questo. Anzi, credo che da 0 a 6 anni (ma sarebbe meglio anche oltre) debba essere offerto a qualsiasi bambino questa opportunità.
Sporcarsi e giocare con il fango è un esempio sul quale sono costruite e si possono costruire infinite altre azioni. Il gioco di per sé è una azione educativa e giocare anche con il fango, dal nostro punto di vista aiuta a crescere, concorre alla formazione e allo sviluppo della fantasia, sostanzia quel sano senso di libertà che da bambini deve essere alimentato quotidianamente.
I benefici di un gioco libero, e solo apparentemente disordinato, sono fondamentali per un sano sviluppo fisico e psicologico; purtroppo gli adulti tendono a mettere divieti ovunque, a volte anche senza un concreto motivo, e questo a scapito della libertà e spontaneità del gioco.
I motivi dei divieti sono i diversi e ripetitivi, quasi noiosi: non si deve toccare la terra perché si sporcano le mani, non si deve saltare nelle pozzanghere perché si sporcano i pantaloni, non si deve pasticciare perché si sporca la casa, non si deve toccare gli animali perché non si sa mai…
Nelle nostre scuole e nei nostri servizi educativi ci piace dire: puoi sporcarti!
Cristiana Gattai
Coordinatrice pedagogica Società Dolce
PUBBLICATO IL 25/09/2019