La tavola è come la vita. Apparecchiata con eleganza o affastellata di cose inutili e pretenziose. Piena di “strade e di negozi” (citando Gaber). Candida come l’ala di un angelo o sporca come i tovaglioli di seconda mano dei bevitori di rum nei peggiori bar di Caracas. Può essere affollata di cibi e bevande. Oppure desolatamente vuota come un salone di parrucchiere di lunedì. È un test infallibile, più del 730, per capire se siamo ricchi, poveri o una via di mezzo. Altro che lettino dello psicoanalista: solo la tavola ci permette di capire di che pasta siamo fatti, nel bene e nel male. La tavola, dunque, siamo noi. La conferma, ancora una volta, giunge dall’ antologia che raccoglie gli autori selezionati dal Concorso letterario nazionale “Racconti a tavola” promosso da Historica edizioni (con il patrocinio di Unaga).
Mercoledì 11 dicembre 2019, alle ore 18.00 presso il Teatro Arena, FICO ha ospitato la Cerimonia di premiazione. Il concorso, giunto alla sua terza edizione e curato dal giornalista Stefano Andrini, ha visto la partecipazione di numerosi autori provenienti da diverse regioni d’Italia.
Tra i lavori pubblicati anche il testo elaborato dal Lab E20, laboratorio di comunità di Società Dolce che opera sul disagio e l’integrazione sociale. Il racconto è frutto dell’assemblaggio di vari scritti prodotti nel corso del laboratorio di scrittura espressiva, condotto con bravura e costanza dalle volontarie Cristina Gubellini e Roberta Tagliavini ogni materdì pomeriggio. Per il Lab E20 erano presenti alla premiazione Cristina Gubellini, l’operatrice Nika Ballabeni e Maurizio Calò in rappresentanza dei partecipanti al laboratorio di scrittura.
PUBBLICATO IL 20/12/2019