Nell’ambito del convegno “Donne senza dimora e violenza” – organizzato dall’associazione MondoDonna Onlus, capofila dei progetti Out of Shade e Shelt(h)er – il 28 novembre si è svolto un laboratorio di approfondimento presso il centro di accoglienza Beltrame. Hanno partecipato una quindicina di donne rappresentanti di strutture di accoglienza, centri anti-violenza, centri di ascolto e laboratori di comunità di Bologna e Reggio Emilia.
La discussione ha spaziato su molti temi. La protezione delle donne senza dimora si concretizza in posti dedicati in cui esse possano elaborare il proprio vissuto di violenza. Case rifugio, Case famiglia e Comunità: luoghi in cui le donne abbiano uno spazio e in cui possano socializzare, se lo vogliono. La volontà di aderire da parte loro è molto importante. Sono persone che non sono abituate ad avere i propri spazi intimi in cui stare da sole, e neanche ad avere un luogo dove aprirsi e condividere.
La protezione intima viene ancor prima della protezione fisica. Il tutto deve svolgersi senza forzare nulla e bisogna dar loro spazio e tempo perché si sentano a proprio agio in un percorso di guarigione dai propri traumi e di uscita dalla loro condizione, procedendo a gradi verso la propria autonomia. È importante preparare l’equipe con strumenti adeguati ad affrontare le situazioni più delicate: per esempio le donne con dipendenze o problemi di salute mentale. Le strutture offrono tempo, spazio e sensibilità con anche l’obiettivo di stimolare una rete di mutuo aiuto fra loro per sostenersi vicendevolmente. L’approccio verso questo tipo di problema deve essere professionale non dimenticando però la vicinanza emotiva. Per questo è necessaria una formazione appropriata che affronti il problema in tutte le sue le sfumature.
La discussione si è conclusa con l’auspicio che si crei un Osservatorio apposito che inquadri il fenomeno e lo studi accuratamente.
PUBBLICATO IL 07/12/2022