Sono stati due giovani ospiti della comunità educativa per minori “Casa delle Fragole“, gestita dalla cooperativa sociale Società Dolce, ad avere l’idea di realizzare una palestrina.
Appassionati di sport e attività fisica, sostenuti da alcuni educatori della struttura, hanno saputo trasformare il lockdown in opportunità, aguzzando l’ingegno di fronte al bisogno e creando uno spazio di convivialità, benessere e cura.
Una volta definito il progetto, la palestrina è stata realizzata nella dependance della casa di accoglienza, dopo averla ridipinta e allestita per l’uso, con attrezzi acquistati grazie al contributo del Servizio Protezioni Internazionali MSNA (Minori stranieri non accompagnati) di ASP Città di Bologna e di Società Dolce, che ha coperto i due terzi della spesa.
“Intendiamo esprimere la nostra riconoscenza a chi ha reso possibile la realizzazione della palestrina, – dice Giuseppe Tateo – coordinatore servizi residenziali per minori, sostenuto nel ringraziamento dai giovani ospiti del servizio – perché oggi i nostri ragazzi possono contare su un luogo dove allenarsi, che è anche un ambiente positivo in cui crescere, confrontarsi, sperimentarsi e stare insieme, condividendo attività che accrescono l’identità di ognuno e allo stesso tempo rafforzano l’identità comunitaria.”
Dedicarsi alla cura e all’uso di uno spazio che appartiene a tutti, fa sì che gli ospiti imparino a rispettare l’ambiente in cui vivono e percepiscano la relazione con gli educatori su un piano di collaborazione, riscoprendo competenze e responsabilità.
Un progetto educativo importante, perché lo sport da sempre significa integrazione, cura e rispetto di sé e dei propri compagni, cooperazione e lavoro di squadra ed è un formidabile strumento per rafforzare la propria autostima.
Emilia Tavernelle, équipe di Casa delle Fragole
PUBBLICATO IL 25/01/2021