L’utilizzo dell’arte come strumento di relazione e rielaborazione dell’esperienza si trova in moltissimi servizi dedicati alla persona ma la presenza di questa strategia d’intervento all’interno dei contesti di accoglienza non risuona tanto quanto in altri ambiti.
Con questa riflessione, abbiamo voluto riappropriarci della manualità artistica, all’interno di un progetto dedicato a donne migranti con vulnerabilità, per riuscire a creare uno spazio d’incontro e convivialità. Proprio in questa attività la condivisione della presenza nel “qui e ora” ha creato un momento unico nel suo genere dove individuo e gruppo si sono uniti in sinergia, centrando di nuovo l’attenzione su ciò che nella quotidianità spesso sfugge: la relazione nel presente. Come sottofondo musica, silenzio, risate, una colonna sonora di condivisione e diversità. Guardando il salotto della casa con i quadri appesi si percepisce il senso e l’importanza del lasciare delle tracce, tracce che raccontano storie di vita e frammenti d’intimità. L’arte che unisce nella bellezza degli incontri che ci ricordano l’importanza di esserci, delle attività che svolgiamo e dei servizi alla persona.
PUBBLICATO IL 17/08/2021