Mangiare un risotto è un’azione a noi semplice, automatica e spesso scontata nella quotidianità, ma per una persona con demenza mangiare quel risotto richiede uno sforzo attentivo che deve essere supportato adeguatamente, anche dal punto di vista ambientale. Ciò è dovuto alla comparsa di deficit percettivi, nelle persone con declino cognitivo, che si manifestano nella difficoltà di distinguere i colori. In particolare nel momento del pasto, se le stoviglie sono di un colore simile al cibo servito, la persona ha difficoltà nel riconoscerlo. Questo ne provoca un rifiuto o un rallentamento nella consumazione.
In risposta a tale problematica Residenza al Parco ha introdotto l’uso di piatti colorati gialli e rossi, progetto coordinato e supervisionato dalla Psicologa dott.ssa Chiara Crovace.
Questi colori aumentano il contrasto al fine di richiamare l’attenzione sulle pietanze e favorirne l’individuazione, inoltre la presenza di diversi colori “accesi” stimola l’interesse, migliora la presentazione del cibo e incoraggia anche l’appetito.
Il momento del pasto oltre ad essere un bisogno primario, costituisce un valore familiare, sociale e psicologico altamente significativo, marca il tempo e divide la quotidianità in sequenze. Un approccio centrato sulla persona in questo contesto è fondamentale per contribuire al benessere degli ospiti.
PUBBLICATO IL 06/04/2021